Camille C… – 1989/1990

L’Unità

…Curato nella scenografia e nei colori, lo spettacolo riesce a cogliere alcuni tratti essenziali della personalità dell’artista e ad evitare, grazie all’appassionata e mediata prova della protagonista, il rischio di confondere sregolatezza e genio con un più sofferto e imprendibile rapporto con l’arte…(Stefania Chinzari)

La Repubblica

…Analogie crudeli con la follia e il destino esemplare di un Antonin Artaud “suicidato dalla società” in un manicomio… Una recitazione tutta sussurri e grida esistenziali nella prima parte, e un delirio lucido, ragionato come “un libro bianco” nella seconda…(Nico Garrone)

Corriere della sera

…Ottima prova di autrice e di attrice, quella data da Maria Inversi nel ruolo di Camille Claudel. Uno spettacolo di grande intensità drammatica … Le figure che emergono da quella materia esplodono in masse liquefatte e talvolta si irrigidiscono in spasmodiche tensioni lineari…(Emilia Costantini)

Il Secolo D’Italia

…Maria Inversi, una giovane promessa della drammaturgia italiana, un atto unico non esente da ottima recitazione e che si arricchisce di una rilettura in chiave moderna della vicenda…(Nicola Cospito)

Sipario

…La rappresentazione ha una sua bella coerenza nella scelta essenziale degli arredi e nei colori che sono il nero con qualche accenno di rosso acceso, come un abito di Camille o i tagli di una tenda sipario sullo sfondo (citazione immagino, di una tela di Fontana e comunque metafora delle ferite di Camille) e si regge sull’ottimo testo di Maria Inversi …(Titti Danese)

RAI 1 Audiobox

…La storia di Camille Claudel rivive oggi nella vibrante interpretazione di Maria Inversi. Il bolero dei pensieri e la vitalità fisica di Camille, rivivono in teatro e tengono stretto il pubblico … lo consigliamo a chi voglia rinfrescarsi l’animo con un bagno di sudore emotivo… (Ninì Candalino)

Babilonia

…Nasce così la scrittura in proprio di un intenso monologo interiore, incentrato sull’ultima fase della tragedia di Camille Claudel, che la Inversi, in toccante e insolito tour de force di un’ora, porta in scena, scavando artaudianamente la propria verità su quella di Camille… (Marco Buzzi Maresca)

La Stampa

…L’identificazione e l’ammirazione della Inversi per Camille è totale. Del resto un personaggio così estremo non può che suscitare sentimenti estremi. Diceva di lei il critico Morhardt: “Lei non pensa che a scolpire…Lei va. Lei è della razza degli eroi”.

Rivista del Cinematografo

…La materia prima, la creta, e gli strumenti necessari per scolpire, sono gli elementi scenografici portanti della prima parte del lavoro, “recitano” con Maria Inversi, sempre giusta nella difficile parte di Camille e conferiscono vitalità all’opera…(Diana Palma)

Il Paese di noi donne

…Maria Inversi ha dato forma poetica alle sue ricerche… protegge le sculture come figli, culla un pezzo di materia informe. Rifiuta il richiamo del mondo esterno ma, quando si addormenta, la portano via dalla sua stanza (C.P.)

Il Centro

…Visibilmente presa anima e corpo dalla: vicenda del personaggio che ha portato sulla scena…(Jolanda Ferrara)

Il Tempo D’Abruzzo

…Ha creato un’opera tutta sentimento, a volte cruda, ma sempre pervasa da poeticità, recitata con la professionalità e sensibilità di chi sente suo quel ruolo…(Elisabetta Filograsso)

Il Centro

…Maria Inversi, protagonista oltre che autrice del testo, ha compiuto a nome di tutti, un risarcimento nei confronti della grande e incompresa scultrice francese…(Anna Fusaro)

Stampasera Torino

…Nei primi anni di manicomio Camille cerca ancora di lottare per uscire, lancia disperati appelli alla madre e al fratello caduti in un pesante silenzio, poi l’inedia, e la finespiega Maria Inversi, sensibile e brava autrice-interprete ci fu anche la guerra che la fece ancora più presto dimenticare ….(Stefanella Campana)

Il Tempo

…Maria Inversi ha reso con toccante sensibilità il viaggio doloroso di Camille: ha seguito quei pochi raggi di luce che fendevano una penombra minacciosa, ha lottato fisicamente con la creta attraverso gesti estremi, ha gridato sogni, aspirazioni, convinzioni. Fino a quella immobilità paradossale che, nel freddo candore di una camicia di forza, poteva permettere la q

Noi Donne

…Già, le autrici. Una. Nessuna. O centomila? E’ difficile conoscere, seguire o semplicemente censire le donne che scrivono per il teatro. Diamo uno sguardo ai cartelloni e guardiamo agli autori premiati dall’Idi: dal 1948 ad oggi solo pochissime sono state insignite del riconoscimento. E pochissimi sono i nomi di scrittrici che ritroviamo nei programmi dei principali teatri in questa stagione teatrale: Natalia Ginzburg, Valeria Moretti, Emanuela Giordano, la sovietica Razurnovskaja, Carlina Torta, Maria Inversi… (Stefania Chinzari)

La Stampa

…Con “Camille Claudel, del sentimento tragico”, Maria Inversi si cala totalmente nel personaggio della scultrice, …Camille lavora. In lei l’ansia di farsi comprendere da chi guarda scettico le sue opere e dice “Ma sarà un capolavoro?”. “Uso me stessa per il mondo intero, ma il mondo intero non lo sa”, è il suo grido disperato e inascoltato. Sente fortissima la tentazione di abbandonare tutto: “Ciò che si è fatto si può sempre disfare, e ciò che disfo è mio per sempre”. Ma ogni volta riprende. La seconda stanza è bianca, un bianco gelido e accecante che ferisce gli occhi. Siamo in manicomio e Camille è sotto osservazione di uno psichiatra e la sua immagine sdoppiata su un televisore è estraniata da lei. Si rifiuta di scolpire, si sente tradita. La disperazione dei primi momenti lascia spazio a un’abulia e una mancanza di slancio votale, come se ogni energia si fosse esaurita. … (r. sil.)

PubliCondor

..E qui Maria Inversi rende la metamorfosi ancora più emblematica perchè Maria è Camille e Camille è Maria non soltanto per logica formale di immedesimazione (certo l’Inversi è un’attrice e di valore), ma perchè Camille ha ispirato Maria e Maria ha liberato Camille dal silenzio imposto alla parola, al gesto, ad una vita. E senza la parola rivelatrice la memoria appesantisce il tratto fino alla sua inevitabile dissolvenza …. …con l’augurio che la Inversi ci regali altri momenti d’intesa suggestione. Ne abbiamo bisogno nella realtà che ci siamo dati e che ci viene imposta nell’anonimo disfarsi del quotidiano…..