Nel 1985 nella villa-museo di Auguste Rodin, Camille Claudel compariva su un depliant come allieva e amante di Rodin. Le poche sculture di Camille presenti nella villa-museo, avevano un carattere che afferiva ad una personalità artistica autonoma, femminile e matura. Decisi di effettuare ricerche che si conclusero con la mia prima scrittura teatrale nel 1988. Essa nacque in uno strettissimo rapporto di relazione tra la scultrice e il sistema che la nega, oltre che di interrogazione sul dolore di un bisogno di libertà osteggiata con violenza dalla famiglia. I medici dell'ospedale psichiatrico dove fu ricoverata per circa quarant'anni invitarono la madre di Camille Claudel, a sua insaputa, a ospitarla a casa poichè la scultrice non era affetta da alcuna malattia mentale. Il fratello Paul, modificò alcune righe dei suoi diari per non essere giudicato in modo negativo dai posteri. Di Camille Claudel non furono mai trovate neppure le spoglie, interrate in una fossa comune.