Corri Amore Corri – Ed. Iacobelli – 2009

Marzo 2010

Leggendaria
A tempo di musica

Sono soggetti narrativi complicati, i bambini: la peculiarità della loro natura- immaginosa, leggera, mutevole – li rende imprendibili, se no per pennellate di colore, riverberi di gesti e di parole, di note musicali. Questa è la strada multiforme che ha scelto di percorrere Maria Inversi. Questi cinque racconti dedicati ai bambini che raccolgono la sfida più ardua – quella di dare voce all’innocenza ferita e dall’abuso e dalla violenza – sono accompagnati dalla musica (..) che li trasforma in soggetti teatrali; ma non è soltanto questa la loro caratteristica originale, poichè è la loro stessa essenza ad essere imbevuta di musica e di teatralità. Il dialogo tra i due protagonisti del racconto che da il titolo alla raccolta ubbidisce più che ad una logica discorsiva – sia pure quella saltallenante dei bambini – alla purissima ondata del ritmo: una cascata di suoni che si allacciano, si distaccano e si riprendono. E le parti in discorsivo più che descrizioni…sono didascalie teatrali mentre il monologo del bambino che non vede più la sua Elena e ha paura per lei, ha il tempo impetuoso di una cavalcata. In un altro dei racconti è il suono del violino il vero protagonista; si infila nei sogni e nelle fantasticherie della piccola Veronica, adottata da persone premurose quanto ottuse. E’ un suono che arriva da lontano, dalle remote profondità del sangue e che la porterà verso un futuro di violinista, corrispondente da un lato alla sua più intima vocazione e dall’altro all’ideale ricongiungimento con i genitori sconosciuti. E cosa può succedere in quel attimo di cortocircuito che precede il gesto folle, prova a raccontarlo la voce di Carlotta protagonista di Non voglio più ricordare. In questa creatura amatissima, cresciuta latte e coccole, che ora sta parlando dalla siderale distanza di un’altra vita, tutto si muove a tempo di musica…Una storia come questa è uno di quei casi che si leggono in cronaca colmi di un’angoscia così compatta e fonda da esigere la rimozione pressoché immediata. Solo una sensibilità capace di scendere nel profondo e capace, soprattutto, di sostenere il carico che comporta, può riuscire a dipanare i fili dell’angoscia, a renderli palpabili, visibili, ascoltabili. La voce di Carlotta vera e insieme ricreata, continua a risuonare a lungo dentro di noi. (Maria Vittoria Vittori)
www.nextfamily.it/news – libri – Novembre 2009

Racconti musicati sull’infanzia sofferta

….Questo agile lavoro, pur affrontando un archetipo eterno della letteratura è estremamente contemporaneo e agile nella forma. La lingua non riposa nella sua bara …schizzar fuori dalle pagine per rompere il silenzio su un argomento tanto grave quanto invisibile. La scrittura è nata per essere letta ma ancor più ascoltata… le contaminazioni diverse sono esplorate da una multimedialità polivocale…mentre il libro parla, il violoncello accompagna e delicatamente sottolinea i racconti intensi nell’esecuzione Giovanna Famulari.
Novembre 2009

 

di Stefano Firrincieli
Se non siete mai stati al “Caffè Fandango” in piazza di Pietra a Roma, dovete farci un salto. L’atmosfera è suggestiva, l’ambiente raccolto e raffinato, gli eventi promossi dal locale interessanti e anticonformisti e vi sembrerà di intromettervi in un salotto letterario d’altri tempi. E’ in questa cornice suggestiva che Maria Inversi, scrittrice,attrice, regista e autrice teatrale, ha deciso di presentare il suo ultimo libro, Corri amore corri, una raccolta di cinque racconti sul tema difficile e crudele delle violenze o dei traumi, più o meno sottili, subiti dai bambini nel loro rapporto con gli adulti. Questo agile lavoro, edito dalla neonata e coraggiosa Iacobelli edizioni, pur affrontando un archetipo eterno della letteratura è estremamente contemporaneo e agile nella forma. La lingua non riposa nella sua bara d’inchiostro e sembra schizzar fuori dalle pagine per rompere il silenzio su un argomento tanto grave quanto invisibile. La scrittura sembra nata per essere letta, ma ancor più ascoltata e “musicata”.
Poter sentire un’autrice che legge il suo libro è sempre un’esperienza unica. Ma in questo caso c’è un valore aggiunto, già percepibile nel testo scritto: lo straordinario sincretismo tra parola e suono (alla fine del testo c’è una partitura musicale), la contaminazione tra arti diverse esplorata da una multimedialità polivocale. Mentre il libro parla, soffre e grida dalla voce della sua autrice, il violoncello accompagna e delicatamente sottolinea i passaggi più intensi dei racconti, angosciando, strozzandosi e sospirando nell’abile esecuzione di Giovanna Famulari, compositrice delle musiche originali.
Così se volete parlare con un libro e smarrirvi nelle sue diverse voci, potete apprezzarne il coraggio e il valore civile, scontrandovi con una realtà che dalla pigra cronaca nera emerge nella sua drammatica esistenza concreta. Per assistere alla presentazione-performance di Corri amore corri, i prossimi appuntamenti sono a Teramo il 2 dicembre alle 17,30 (Teatro Spazio Tre, Via Cona 101) e a Pescara il 4 dicembre alle 19.00 ( Spazio ARS, Via del Santuario 160).
Dicembre 2009

di Edyth Cristofaro
Un pugno nello stomaco. E tanta tenerezza. I 5 racconti di Maria Inversi, attrice, scrittrice e regista teatrale, raccolti sotto il titolo Corri amore corri narrano la sofferenza, il dolore, ma anche il grande coraggio dei bambini.
Edito dalla Iacobelli Editore, il volume presenta testi essenziali e profondi, quasi come fossero voci dal vivo che raccontano le cronache che tutti i giorni ci arrivano dai giornali e a cui, non si riesce proprio a rimanere indifferenti.
Sarà lo stile diretto, ma poetico, la semplicità dell’esposizione, il dire e non dire che lascia trapelare puntualmente gli abusi di cui si parla, Corri amore corri, gela il sangue e toglie il fiato, lasciandoci però la possibilità di un riscatto finale (come in Un uomo). Perché, nonostante la violenza degli adulti e il loro disamore, i bambini sono il futuro. E il futuro qui, vince sempre. 5 racconti: Corri amore corri, La violinista (terzo al Premio Teramo), Non voglio più ricordare (vincitore del Premio Fersen), Domani, forse e Un uomo. 5 diversi tipi di abusi che hanno insozzato la spontaneità della fanciullezza, senza però annientarla del tutto, almeno apparentemente, almeno nel racconto. 5 partiture musicali, in spartiti manoscritti da Massimo De Lorenzi, con drammaturgia musicale della stessa Inversi e musiche ed arrangiamenti originali di Giovanna Famulari. 5 possibilità di riconoscere gli errori commessi e gli orrori subiti, per cancellarli e ricominciare, se possibile, daccapo.
La lettura è assordante per il messaggio che veicola, le parole tenui si insinuano nell’animo, e sembra quasi di assistere ad uno spettacolo teatrale, per quanto vivide diventano le immagini evocate dalle parole. Bisognerebbe far diventare suono le musiche alla fine del volume, solo così, forse, ci sarebbe davvero la possibilità di riscattarsi da cotanta verità e cominciare a correre verso l’amore negato.
Da leggere assolutamente.

Di Mariella De Santis (scrittrice e saggista letterario) Carissima Maria,
ho letto tutto d’un fiato il tuo libro, di cui ti ringrazio

Il libro è estremamente godibile; alcune fantasie narrative davvero efficaci e vorrei dirti – da grande estimatrice della letteratura per l’infanzia quale sono- che secondo me hai le qualità per quel genere letterario ( che tra l’altro è l’unico che ha mercato).
Tornando però alla tua opera, ti ringrazio per la speranza con cui fai finire ogni testo. Credo che oggi come mai, sia importante non ricadere nella disperazione.
La loro struttura, li fa adattissimi alle letture

teatrali poiché non ricadono né nella drammaturgia né nella narrazione, sono una cosa a sé, complice la musica per essi “composta” . Hai scritto un libro insolito, irregolare e quindi benvenuto. Fa’ i miei complimenti all’editore per la cura editoriale, l’ho apprezzata molto.
di Francesca Brezzi (docente universitaria di filosofia e storia delle religioni “Roma 3”) Cara Maria ho letto il tuo bel libro: agghiacciante ma molto poetico, scritto benissimo, anche in maniera colta e ricercata, complimenti, lo spettacolo sarà bellissimo .Un abbraccio Francesca

di Dino Di Blasi (ingegnere e musicista)
Ho trovato coinvolgenti i cinque racconti, molto completi come descrizione delle singole situazioni e dalla scrittura elaborata con molta raffinatezza che richiede per questo una seconda lettura. In definitiva un gran bel lavoro, complimenti amica mia!
Di Fabio Argo (ingegnere) certo che ho letto il libro e, devo dire, mi è anche molto piaciuto.
Di Claudia Marinelli (scrittrice di fantascienza)
Ho letto il tuo libro che mi ha sorpreso (ma un po’ me lo aspettavo visto le letture che avete fatto) per semplicità e profondità dei sentimenti. Le violenze sono quasi sempre suggerite, mai dette apertamente e nei dettagli (tipo narrativa horror) ma son suggerite così bene che fanno venire la pelle d’oca. Ti sei proprio messa nel cuore dei bambini e hai parlato per loro. Con questo stile sobrio, e anche molto teatrale. Alle volte la narrazione sfocia proprio nella scrittura teatrale con didascalie ecc… come nel primo racconto. Tutto sommato il racconto che mi è piaciuto di più è stato “Un uomo” perché dà una luce, una speranza alla fine. Proprio grazie alla bambina il genitore forse si salverà. Immagino come questi testi possano diventare con la musica di sottofondo: semplicemnete bellissimi.

La gente legge poco, legge pochissime poesie e pochissimo teatro. Cosa che per me è sbagliatissima visto che la scrittura teatrale nella sua essenzialità può essere di gran lunga più suggestiva della narrativa. Nella mia adolescenza ho letto tantissimo teatro, mi piaceva un autore e allora leggevo tutto di quell’autore, ma è difficile trovare delle persone che comprano e leggano teatro. Adessso leggo di tutto perché sono un’avida lettrice. Non so, forse nelle nostre scuole non si studia il testo teatrale.

Di Anna Maria Mazzoni (scrittrice) mi sono ritrovata a leggere pagine di ‘Corri amore corri’ , che già alla presentazione avevo trovato scritto bene e di attualità .
Rileggendolo, mi sono venute alla mente le poesie di Giuliano Mesa: ‘La discarica. Sitio Pangako’, ‘le bambole di Bangkok’ e altre sui trapianti di organi sui bambini. Queste poesie sono state lette dall’autore al Goethe Institut, accompagnate dalla musica elettronica sperimentale di Agostino di Scipio.

Mi è venuto in mente nche il testo di Valentina D’Urso ‘Dettagli Fondamentali’, la raccolta di poesie che l’autrice ha dedicato al ragazzo della Bielorussia che tanto ha sofferto il poter restare in Italia e disegnava i volti di chi in Italia lo aspettava. Quei disegni hanno arricchito la poesia della raccolta. Il tuo testo, le poesie di Valentina D’Urso e di Giuliano Mesa potrebbero essere l’occasione per organizzare un incontro di letture per dare voce a situazioni di bambini e adolescenti.