Quest’è l’amante mio – operina rock (petrarchiste)

Ideazione testi (e autrici varie) drammaturgia musicale 
luci e regia Maria Inversi

Cantanti-attrici Ottavia Fusco Rita del Piano Silvia Lorenzo
Musiciste Paola Caridi (batteria) Livia Ferri (chitarra elettrica) Antonella Rufo (basso elettrico) tastiera e piano elettrico (Cinzia Gangarella)
Musiche Cinzia Gangarella
Immagine a destra Daniela Monaci
2007

Le poete del cinquecento narrano tra desiderio, delusione, a volte ironia o autoironia, dei loro amati-amanti che nominano personificandoli con stili dialoganti, giocosi e nostalgici; i sonetti, le canzoni e i versi liberi ci raccontano di una donna moderna capace di vivere le proprio scelte con consapevolezza e gioia e, quando essa non è realizzabile, come nel caso di Isabella di Morra, i toni divengono accorati e malinconici. Ma Isabella, come in tanto rinascimento, è vittima della sopraffazione familiare e politica che la vuole prigioniera e vergine eterna. Ella, come nel teatro greco, viene sacrificata in nome di inaccettabili e incomprensibili logiche di "famiglitudine" e di valori opportunistici. Tutte ci dicono, attraverso la scrittura, che ogni forma di libertà va cercata prima dentro di sé, poi all'esterno. Una modernità la loro, elegante e popolare che ho ritenuto fosse accostabile ai diversi caratteri del rock europeo come Nina Hagen, Lou Reed Gianna Nannini, Mia Martini…e, Patti Smith che ho voluto citare tra un passaggio e l'altro nella sua nota canzone: "Because the night" Debutto nazionale: Auditorium Petruzzi – Pescara, 2007